L’EPILESSIA NEGLI AUSTRALIAN SHEPHERD


Questo non è un trattato di neurologia veterinaria, bensì una pagina che contiene informazioni generali sulla patologia e una serie di consigli pratici da mettere in atto nel momento in cui ci si trova nella condizione di assistere un cane affetto da una crisi epilettica…soprattutto se è la prima volta.

L’epilessia è talmente complessa che non la si può descrivere in breve e non è compito nostro illustrarne le specifiche. Ma dato che è stata in passato una parologia frequente negli aussie, e dato che ancora purtroppo  non è stata debellata, crediamo valga la pena di parlarne.

L’epilessia è una tanto temuta patologia neurologica causata da una attività  errata di neuroni della sostanza grigia del cervello che si sfoga dando origine a crisi epilettiche che si manifestano con spasmi muscolari involontari con o senza perdita di coscienza.

Vi sono due tipologie: epilessia idiopatica (causa sconosciuta) ed epilessia secondaria (cause metaboliche :es. iper/ipoglicemia,  tossiche, traumatiche, neoplastiche, infettive  o ictus).

E’ importante saperla riconoscere, perché non esiste altra possibilità che mettere il soggetto nelle mani del veterinario o addirittura del neurologo veterinario.

A volte le crisi si manifestano in maniera subdola, il cane mantiene il contatto col mondo ma si comporta stranamente, per poi avere dei piccoli movimenti involontari quasi impercettibili di pochi muscoli

Il cane, in genere, poco prima dell’arrivo di una crisi si dimostra apatico, disorientato, ed ha un’ipersalivazione evidente…  poi cade su un lato, diventa rigido ed iniziano delle scosse tonico cloniche incontrollabili; a volte arriva  anche a mordersi la lingua e a perdere involontariamente feci e urine. Verrebbe d’istinto cercare di mettergli le mani in bocca oppure “abbracciarlo” per tenerlo fermo: non fatelo! Rischiate che si faccia più male lui e rischiate di farvi del male voi. Cercate piuttosto di stargli accanto, di accarezzarlo lievemente, di coccolarlo per tranquillizzarlo: anche lui è spaventato da questa strana “cosa” che non capisce. Cercate anche di osservare bene quali sono i suoi movimenti per riferirli con più esattezza possibile al veterinario: è importante! Sarà compito del veterinario prescrivere gli esami e le eventuali indagini volte alla ricerca di una eventuale causa

Se avete altri cani allontanateli: non capirebbero cosa sta accadendo e istintivamente  potrebbero tentare di aggredirlo. Quando i movimenti inconsulti finiscono la crisi non è ancora finita: il cane appare stanchissimo, confuso, disorientato, a volte rimane anche senza vista per minuti: aspettate con pazienza e cercate di tenerlo al riparo dai pericoli, perché nel suo disorientamento può andare a sbattere contro mobili, oggetti, altri animali e persone. Controllate l’orologio: le crisi “semplici”, almeno inizialmente, durano circa un minuto, un minuto e mezzo (che a noi sembra  lungo eterno). e non devono essere più di una nelle 24 ore. Il post crisi può perdurare anche alcuni giorni, riconoscibili dal fatto che il soggetto fa cose inconsuete per le sue abitudini: ha molta più sete, ha una fame incontrollabile, è iperattivo,  irrequieto e non trova pace.

Dopo una crisi epilettica, tenete in casa il Valium, preferibilmente endorettale: è l’unico farmaco di emergenza che può essere utile per limitare i movimenti inconsulti della crisi. Saranno il veterinario o il neurologo a illustrarvi la procedura, i tempi e le quantità da somministrare.

Se superano questo tempo o se se ne presentano più di una nelle 24 ore, correte dal veterinario al più presto.

Generalmente queste crisi convulsive hanno intervalli regolari: ogni 2/4 settimane; solo eccezionalmente si possono trasformare in crisi “a grappolo” (molto più pericolose).

Se il cane è giovane, di età inferiore ai due anni, risponde bene alla terapia farmacologica che però ha un effetto collaterale non indifferente: fa ingrassare!

Fra una crisi e l’altra, il cane è perfettamente normale per cui può vivere la sua vita normalmente. Non lo si può e non lo si deve emarginare dalla vita sociale né tenere isolato per la paura di una crisi improvvisa! Le sue necessità sono quelle “normali” di un cane “normale”. La socializzazione, le uscite, le passeggiate, sono le sue necessità primarie a cui si deve far fronte. Praticamente noi dobbiamo imparare a convivere con l’epilessia, anche se non è affatto facile.

Una volta iniziata la terapia farmacologica, questa durerà a vita e non la si deve assolutamente interrompere. Il cane verrà monitorato anche con esami ematochimici programmati per verificare il dosaggio dei principi attivi nel sangue, in modo da evitare sotto o sovradosaggi. La terapia è sempre mirata al singolo soggetto e la sua interruzione  andrebbe ad aggravare irrimediabilmente la malattia che avrebbe il sopravvento e porterebbe il soggetto ad una morte prematura.

E’ indispensabile ricordarsi la somministrazione dei farmaci sempre alla stessa ora e tutti i giorni! Così come è indispensabile sottoporlo ai prelievi del sangue per le opportune verifiche.

L’epilessia non è contagiosa! E’ uno stato patologico sporadico, e proprio per questo sarebbe bene tenere un diario delle crisi con data, sintomatologia, durata e tutto cià che può essere utile al monitoraggio per cercare di comprenderne l’andamento.

L’eziologia dell’epilessia primaria,  è ancora sconosciuta, ma si pensa che possa esservi una causa genetico/ereditaria.

I soggetti affetti devono assolutamente essere esclusi dalla riproduzione.


ATTENZIONE:

Spesso ci si allarma per crisi epilettiche che invece non sono tali ma sono dovute ad altre cause, dalla intossicazione (cibi, piante, farmaci) alle neoplasie.

Sono diagnosi differenziali che solo un veterinario può effettuare, la cosa importante è che VOI sappiate cosa è accaduto nelle ore immediatamente precedenti! (cibi somministrati, terreni calpestati, piante strane che magari hanno mangiucchiato, farmaci o antiparassitari somministrati).

Siete VOI che aiutate il veterinario a fare diagnosi!