LEISHMANIOSI


Ulteriore zoonosi (colpisce anche l’uomo) tale patologia infettiva e contagiosa è causata da protozoi del genere Leishmania: i pappataci.

Malattia antichissima, venne scoperta per la prima volta in India nel 1885. La prima segnalazione di leishmaniosi canina risale ai primi del 1900.

La diffusione della malattia risulta influenzata da molti fattori:

– Ambiente ( aree endemiche e caratteristiche geologiche del territorio che purtroppo si stanno allargando a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale ed anche oltre);

– Clima (temperatura medio alta e alto tasso di umidità);

– Condizioni igienico-ambientali e socio-sanitarie (malnutrizione, aumento di soggetti affetti da immunodeficienza acquisita, elevata concentrazione di animali infetti, randagismo);

– Mancanza di vaccini specifici, ancora in fase di sperimentazione.

In Italia era molto diffusa fino a pochi anni solo nel centro-meridione, mentre ora si sta diffondendo a livello nazionale: non esistono più zone indenni dalla malattia, ove il cane rappresenta il serbatoio principale.

Qui ci limitiamo all’elenco dei principali sintomi che devono mettere in allarme:

– presenza di noduli cutanei e linfoadenomegalie, febbre ricorrente, sintomi neurologici apparentemente senza causa.

– anemia, onicogrifosi (unghie allungate a forma di un rapace), diradazione del manto, dimagramento, ulcerazioni cutanee.

– mucose pallide, letargia, epistassi frequenti, lesioni oculari.

– dermatite secca con lesioni attorno alla zona palpebrale e aspetto invecchiato.

Se appaiono i seguenti sintomi, significa che i precedenti sono stati trascurati: in tal caso l’esito potrebbe essere letale.

– cheratite, ulcerazioni cutanee e paralisi del treno posteriore.

Data la difficoltà di individuare con certezza la leishmaniosi, l’unica indagine diagnostica certa viene eseguita mediante prelievo ematico (ricerca degli anticorpi specifici) ed eventuale biopsia linfonodale.

Non esistono terapie mirate, anche se attualmente sono in fase sperimentale dei farmaci che vanno in aiuto al soggetto malato, e si fa il possibile per curare comunque ogni singola sintomatologia.

Purtroppo questi farmaci contengono sostanze dannose per gli australian shepherd a causa dell’MDR1, quindi non li si possono somministrare con sicurezza.

COME PREVENIRE

Per la leishmaniosi non esiste alcun prodotto capace di bloccare l’azione dei parassiti una volta che siano penetrati nell’organismo: quindi la prevenzione deve avvenire a monte, facendo in modo che il cane non venga punto dai flebotomi.

Ci sono vari prodotti antiparassitari specifici contro questi insetti (es. Advantix, Exspot® (in forma di “spot-on”, ovvero di “pipetta” contenente un liquido da spremere sulla cute tra le scapole, dove verrà gradualmente assorbito) e lo Scalibor®, che è invece un collarino. (DA NON USARE PER GLI AUSTRALIAN SHEPHERD).

In aggiunta a questi prodotti si possono usare repellenti a base di prodotti naturali a base di citronella, geranio, olio di neem e altro, da spruzzare sul pelo: il loro odore risulta estremamente sgradevole agli insetti.


Sarebbe estremamente difficile cercare di semplificare la patologia, per questo vi rimandiamo al sito ufficiale www.leishmania.org